Basilica di Sant’ Antonino: il restauro delle volte.

Basilica di Sant’ Antonino: il restauro delle volte.

Il Restauro delle volte: Interventi preliminari

Sono state eseguite accurate indagini stratigrafiche effettuate sulle superfici decorate e sugli intonaci. Abbiamo così concordato con la Direzione lavori, Arch. De Benedetti, e con il funzionario della Soprintendenza, di procedere con un descialbo parziale della vecchia tinteggiatura. In seguito si prevedeva di applicare una finitura a calce stendendola a spatola convergendo sulla tinta che più si avvicinava alla colorazione dell’intervento di Arata.
 
In sostanza si è scelto di non cancellare le decorazioni ottocentesche ma restaurarle e riproporle.
Questa scelta di mantenere una finitura generale che si accordasse con tutti gli interventi di manutenzione presenti nella Basilica, è stata valutata attentamente, dopo diverse prove e campionature di colore. L’indirizzo teorico scelto è stato quello di non eseguire  l’ennesimo intervento che, distinguendosi, togliesse quel senso di unitarietà ai vari elementi architettonici della Basilica. Presentare una Navata centrale con Volte molto chiare (bianco calce) ed elementi decorativi a finto mattone che ricoprivano costoloni e archi, ci è apparsa una soluzione, seppur coerente con il concetto di volere riproporre l’antica finitura originale, in contrasto con l’intero apparato decorativo presente nella Basilica. Al contrario, preservare e riproporre la finitura decorativa dell’intervento di Arata o molto probabilmente di quello Ottocentesco appena precedente, poteva restituire un senso di uniformità generale, in grado di accordarsi con tutti gli elementi architettonici presenti.

Il recupero delle decorazioni ottocentesche

E’ stata una sfida tecnica interessante, in quanto queste decorazioni sono state realizzate con materiali sensibili all’acqua, perciò per recuperare il loro aspetto originale, pur nel rispetto della patina del tempo, occorreva pulirle senza l’uso di acqua.
Grazie alla collaborazione e al supporto tecnico con la ditta CTS ci siamo orientati alla sperimentazione di un nuovo materiale, sinora provato solo in pochi interventi di restauro.
Questo materiale dal nome strano NEVEK, è in realtà costituito prevalentemente da agar agar, un gelificante naturale che si ottiene dalle alghe, non tossico, e con ottime proprietà estrattive.
I risultati ottenuti già dalle prime prove che abbiamo effettuato, sono state più che soddisfacenti, permettendoci di procedere senza indugi ad utilizzarlo nella rimozione della patina scura che alterava i colori delle decorazioni ottocentesche.
 

Dino Molinari è un restauratore d’arte e decoratore d’interni che opera abitualmente nelle province di Piacenza, Parma e Cremona. Il suo è un mestiere complicato che necessita grande competenza; lui vi si dedica nel suo laboratorio fondato nel 1998 a Cadeo (Piacenza). Tra colori, pennelli e spatole si combinano sapientemente l'amore per la riscoperta e il ripristino delle condizioni di opere antiche.

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